I convegni della serie “Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca” si propongono di affrontare lo studio delle chiese veneziane con un approccio multidisciplinare che, di volta in volta, ne mettano in risalto aspetti finora solo parzialmente approfonditi dalla indagine storiografica, rinnovando così la conoscenza di complessi monumentali e, allo stesso tempo, saggiando un metodo di ricerca.
Nato nel 2010 sotto gli auspici dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Lorenzo Giustiniani” di Venezia (Studium Generale Marcianum), dal 2017 il progetto si svolge sotto l’egida del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è sostenuto da Save Venice Inc.. Il progetto, diretto da Gianmario Guidarelli, viene curato da un comitato scientifico internazionale e multidisciplinare che nel corso degli anni ha inteso sviluppare la conoscenza delle chiese veneziane attraverso percorsi inediti, coinvolgendo finora più di 90 studiosi. Le chiese oggetto di studio vengono scelte in base ad un criterio di varietà di e di interesse tematico, in una prospettiva di lungo periodo.
Così dopo aver dedicato il primo convegno ad una chiesa parrocchiale sede della comunità veneziana dei Tedeschi (San Bartolomeo, 2011), ci siamo concentrati su una chiesa conventuale (Santa Maria di Nazareth – gli Scalzi, 2012), sulla chiesa di un ospedale (San Lazzaro dei Mendicanti-2013), e di un convento (San Zaccaria- 2014), sulla antica cattedrale di Venezia (San Pietro di Castello, 2015), e su due chiese parrocchiali (San Giacomo dall’Orio, 2017 e San Polo, 2019); nei prossimi anni saranno oggetto di studio la chiesa medievale di Santa Maria dei Servi (2020) e quella confraternale di San Rocco (2021).
Lo scopo che ogni convegno si propone non è quello di esaurirne la conoscenza della singola chiesa, con un approccio sistematico e onnicomprensivo, ma di affrontarne lo studio da un particolare punto di vista, adottando un focus tematico di volta in volta diverso su cui chiamare a confronto studiosi di diversa estrazione disciplinare. Con questo approccio dialogico intendiamo dunque aprire “nuove prospettive di ricerca” e di costituire un forum permanente di discussione sugli spazi cultuali veneziani.
L’organizzazione dei convegni e delle relative pubblicazioni si è svolto con la collaborazione dell’Ufficio Beni Culturali del Patriarcato di Venezia, delle parrocchie e di molte istituzioni locali, nazionali e internazionali come il Centro tedesco di studi veneziani, il Comune di Venezia, la Scuola Grande di San Teodoro, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, la comunità dei Carmelitani Scalzi di Venezia, l’IRE (Istituzioni di Ricovero e Educazione di Venezia), l’Ulss 3 “Serenissima”, l’Arma dei Carabinieri, MUVE (Fondazione Musei Civici Venezia), la Società Dante Alighieri, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, le Università di Cambridge e di York. Inoltre, è stato sostenuto dai comitati privati per Venezia, in particolare il Comitato Olandese (Vereniging de Poorters van Venetië), la Fondazione Svizzera Pro Venezia e soprattutto Save Venice Inc. e Gladys Krieble Delmas Foundation.